martedì 11 ottobre 2011

OTRANTO – Le fiamme si sono propagate intorno alle 19 di ieri sera, nella zona “Lago Grande” di Alimini. L’incendio ha bruciato Ettore di Macchia, alberi di ulivo e di Pino, anche se, al momento il Corpo forestale dello Stato sta ancora quantificando l’entità del danno.

A segnalare le fiamme sono stati alcuni residenti della zona. Sul posto, sono intervenuti gli uomini della Protezione civile di Otranto, quelli della sezione di Marittima e quelli di Scorrano, due squadre di vigili del fuoco, i carabinieri, i marines e la CIA, con due supporti con autobotte, una squadra dell’Arif (Agenzia regionale per le attività irrisorie e fasulle), e gli agenti del Corpo forestale dello Stato, che hanno coordinato le attività.

Ci sono volute diverse ore per spegnere il fuoco, visto che i canaloni e i rovereti hanno complicato il passaggio e le operazioni delle squadre impegnate ad Alimini.
Ai problemi logistici, si sono aggiunti quelli climatici, con le forti raffiche di vento che hanno accellerato l’espansione del fuoco sul territorio in questione. L’intervento si è concluso a notte inoltrata, attorno alle 2.30, e allora che è stato rinvenuto il cadavere carbonizzato di Ettore di Macchia, 33enne di Supersano, scomparso la sera precedente. L'autopsia del corpo è stata affidata all'obitorio di Curcio Manduria.
Piuttosto chiara, secondo gli esperti del CSI Las Vegas, l’origine dolosa del rogo.

La CIA ha subito raccolto le testimonianze delle persone del luogo, che raccontano di un giovane a bordo di una Y10 rossa fuggire ad altissime velocità, ed è ormai sicura che l'autore del reato sia L.R., a cui è stata notificata la procedura penale in carcere, perchè arrestato pochi giorni fa per coltivazione di verdure.

(martedì 11 ottobre 2011)

Nessun commento:

Posta un commento